Diciamo subito che la DS4 è una vera sportiva, con pregi e difetti di queste, e che il meglio di sé lo dà nelle superbe motorizzazioni turbo benzina da 200 CV o HDI turbodiesel da 160 CV. E il dinamismo non ha fatto difetto in queste coupé camuffate sotto uno stretto abito 5 porte.
Potenti e pronte nella risposta in qualsiasi circostanza, con sospensioni morbide e doti di stabilità impeccabili che permettono la guida con un buon conforto di sicurezza, le due versioni top di gamma della DS4 sembrano il miglior risultato stradale della consolidata leadership Citroen nel Mondiale Rally. La THP 200 CV è un’auto che è stata pensata per guidatori davvero esigenti, non disposti a lasciarsi suggestionare dal nome di marchi premium (d’altronde questo motore nasce dalla collaborazione con BMW) per mettersi al volante di una vera sportiva, e a questi Citroen propone un’auto che proprio nulla in termini di dinamicità ed emozioni di guida paga nei confronti di un’Audi o Bmw di pari categoria.
In più però c’è la versatilità di un’auto generalista a 5 porte e il sontuoso comfort interno delle Citroen, in questo caso relegato però ai soli due posti anteriori, che dispongono di sedili con funzione massaggio e di climatizzatore bizona. La posizione di guida ha regolazioni elettriche per il sedile e il volante è adattabile in altezza e profondità, mentre la visibilità è senza pari nella categoria, merito dell’assetto alto da terra e del grande parabrezza panoramico. Se si considera che il bagagliaio accoglie una capacità di 370 litri, allora si capisce quanto riuscito sia il compromesso tra sportività e funzionalità.
Con qualche prezzo da pagare, come i finestrini posteriori fissi, conseguenza della portiera particolare ad apertura ridotta, ingentilita sì dalla maniglia nascosta nel montante ma che non facilita l’ingresso sul sedile posteriore. Ma è sostanzialmente l’unica pecca di un design molto accurato, che poggia su grandi cerchi da 19 pollici (sulla versione 1.6 THP 200 CV in prova) e carreggiate ampie. Queste ultime uniscono stabilità e personalità, già forte per la pronunciata griglia anteriore che accoglie gruppi ottici a LED, come a LED sono i fendinebbia con l’aggiuntiva funzione “cornering”, che orienta il fascio di luce in curva fino a 75 gradi.
Scontata la differenza di carattere tra le due motorizzazioni 1.6 THP da 200 CV e 2.0 HDI FAP da 160 CV nel corso della prova sul percorso misto Roma e dintorni. Brillante, un po’ nervosa alle sollecitazioni del manto stradale imperfetto la DS4 turbo benzina, che ha bisogno di salire almeno a 3.000 giri per dare il meglio di sé; compassata e meno scattante la HDI 160 CV, che dispone di cerchi da 18” anziché 19 pollici (la gommatura Michelin è in entrambi i casi 225/45), che da un lato paga il maggior peso all’avantreno ma dall’altro sfrutta la miglior coppia a regimi del motore più bassi. Preciso e rapido il cambio manuale a 6 marce adottato da entrambi i modelli, e buona, sempre morbida, si è rivelata la frizione.
Detto che Citroen dota la DS4 del meglio tecnologico (ed è tanto!) di cui dispone, basti citare l’ESP abbinato al Traction Control, il posizionamento di mercato è sicuramente interessante. Sia la turbo benzina 200 CV che la HDI FAP da 160 CV costano poco più di 28.000 Euro e a nostro avviso il prezzo vale la candela sportiva che Citroen intende portare sul mercato, anche se poi nel listino DS4 ci sono versioni più economiche, ma non meno brillanti, basti pensare che con 20.000 Euro si porta a casa la versione base del 1.6 benzina da 120 CV.
Fonte: tgcom.mediaset.it
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