
La Pontiac G6 è stata l’ultima auto Pontiac ad essere prodotta. Le vetture Pontiac avevano bassi trend di vendita e creavano disfunzione all’interno di un’azienda come General Motors, impegnata su più fronti e su più continenti.

La storia del brand ha inizio nel 1926, in un decennio che ha visto fiorire tutti i marchi leggendari e le grandi Case tuttora in auge. Forse in Italia la Pontiac non smuoverà gli animi, però in America è uno dei simbolo della storia automobilistica del secolo scorso. General Motors ha provato a salvarlo; l’idea era di convertire Pontiac in un brand di nicchia, tipo Fornasari o Bugatti. Ma prima ha dovuto salvare se stesso dalla bancarotta, così ha optato per la chuisura definitiva. Dopotutto, come ricorda la Casa, Pontiac non generava profitti da un po’ di tempo.

La G6, pur essendo un coupè, ha grandi spazi interni, al punto che la spaziosissima berlina di derivazione, consente appena due centimetri e mezzo in più, rispetto al G6, fra il sedile posteriore e l’ anteriore. Inoltre, le grandi portiere di cui è dotata l’ auto, consentono un’ accessibilità del tutto ottimale.

Interessantissimi i propulsori, a 6 cilindri con potenze variabili da 200 fino al 240 cavalli a seconda della motorizzazione che nella coupè è di 3,5 litri, l’ uno e 3,9 litri l’ altro. Per tutte le versioni, cerchi in lega di ottimo disegno da 17 pollici.

Per quanto riguarda la convertibile, fermo restando le dotazioni dell’ auto, sovrapponibili alla coupè, la versione aperta si differenzia dalla GS per via della copertura rimovibile elettricamente in trenta secondi, mediante un tasto di facile azionamento. Quattro comodi posti sono disponibili in quest’ ultima versione.

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