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giovedì 27 febbraio 2014

Mercury Meta one

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La Mercury Meta One denuncia chiaramente la parentela con due attuali modelli della gamma Mercury: il SUV Mariner e la berlina Montego. Tuttavia, al di là delle considerazioni puramente estetiche per un veicolo di questa categoria, ciò che desta maggiormente l’attenzione è la notevole serie di innovazioni tecnologiche mirate a migliorare la sicurezza di guida, passiva e attiva e a ridurre l’impatto ambientale del veicolo.

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La motivazione della presentazione di questa nuova concept non è stata tanto quella di far ammirare le forme di quest’ auto, quanto invece palesare il coacervo di soluzioni di alta tecnologia miranti ad esaltare le doti di sicurezza della vettura, con un occhio ,anche, all’ impatto ambientale da parte di Meta one.

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Non a caso, ritroviamo in questa concept, elementi ripresi dalla collaborazione di Volvo, leader indiscussa nell’ adozione di alti livelli di sicurezza trasferita nelle proprie auto. Su Meta one, l’ adozione del dispositivo, ” Collision Mitigation by Braking “, rappresenta il vero primo passo nella direzione volta ad elevatissimi standard di sicurezza sperimentati in quest’ auto. Infatti, tale accorgimento tecnico, consiste in un radar e una telecamera di bordo, capace di analizzare l’ atteggiamento del guidatore al verificarsi di una situazione di pericolo e, sulla base dei dati riscontrati, laddove la risposta del conducente non dovesse essere in grado di reagire al meglio alla situazione critica riscontrata, il dispositivo entrerebbe in funzione aumentando l’ azione frenante dell’ autovettura, in maniera del tutto autonoma e, preventivamente, diminuendo considerevolmente la velocità di marcia del veicolo.

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Secondo Ford, da esperimenti svolti in pista, laddove si verificasse l’ impatto, la velocità di collisione del veicolo, a seguito dell’ entrata in funzione del ” Collision Mitigation by Braking “, era sicuramente ridotta di almeno 5 miglia, rispetto ad un’ auto priva di questo dispositivo.

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A completamento della gamma di accessori, si ricorda il : “Lane Departure Warning”, utile strumento in grado di segnalare a bordo, l’ involontario superamento della carreggiata. Così come lo “SmartNav”, il modernissimo navigatore satellitare che aggiorna, in tempo reale, le proprie mappe, così come il “Reconfigurable Displays Adapt” e il “KeyDA”.

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Il primo da la possibilità di aggiornare la strumentazione a proprio piacimento, il secondo memorizza i dati personali direttamente nella chiave di avviamento e la configurazione dei dati della vettura.

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Ma se la sicurezza è un dato fondamentale per Meta one, l’ impatto ambientale, per questa concept, è altrettanto importante, almeno come il primo. L’ auto verrà dotata di un propulsore, a sei cilindri diesel biturbo accoppiato ad un motore elettrico, definito Partial Zero Emission Vehicle, parliamo dunque di un ibrido, che consente prestazioni al di sopra delle medie paragonabili ad un dieci cilindri e un’ abbattimento delle emissioni inquinanti.

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Se si considera, infine, l’ utilizzo di un carburante, proposto per Meta one, ricavato dalle biomasse, qualora questo si miscelasse al gasolio, otterremmo una riduzione delle sostanze inquinanti notevolissimo.

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Se questa è la strada tracciata da Mercury e di conseguenza dei gruppi automobilistici che ci sono alle spalle, l’ augurio è che presto vetture come Meta one, assurgano al successo sperato, nell’ interesse di tutti.

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