
Il nome scelto per questa piccola concept, Suzuki Mom’s Personal Wagon, è più lungo della stessa auto. Con questo modello la Casa giapponese tenta di penetrare un mercato che possa mettere d’ accordo i giovanissimi, col benestare di mamma e papà i quali, con la scusa di averla regalata ai figli, talvolta si sentono autorizzati a chiederla in prestito ai pargoli per usarla loro stessi.

Il segreto di tanto successo dovrebbe derivarle dalle dimensioni, proprio da city car, anche se dentro questa impressione, la piccola giapponese, la trasmette veramente poco. Lo spazio interno è infatti adeguato e accogliente, magari non ci ritroveremo fronzoli da limousine, la dotazione di serie è ridotta al minimo, ma la Personal Wagon è nata per ben altri scopi, quali, ad esempio, muoversi agilmente negli angusti spazi urbani, cosa che esegue egregiamente.

Così come, apprezzabilissimi sono i consumi e la brillantezza dei suoi propulsori che, senza possedere accelerazioni da brivido e scatti felini, soddisfa pienamente in quanto ad agilità e morbidezza di marcia. Insomma un’ auto che tutti vorrebbero possedere nel caos cittadino.

Nessun commento:
Posta un commento