L'Alfa Romeo MiTo è un'automobile prodotta dalla casa automobilistica italiana dell'Alfa Romeo dal 2008 negli stabilimenti di Mirafiori (Torino). Il nome MiTo è stato assegnato dall'azienda al progetto Junior, il cui codice di fabbrica è ZAR 955.
La MiTo è una vettura compatta a due volumi, che utilizza l'architettura meccanica della Fiat Grande Punto, con la quale condivide alcuni motori, fra i quali il 1.4 T-jet benzina da 155 cavalli della versione Abarth, anche se il risultato complessivo è stato differenziato grazie al design frutto del Centro Stile Alfa Romeo di Arese, chiaramente ispirato alla 8C Competizione. Questo modello, a trazione anteriore, si posiziona nel segmento di mercato B premium.
L'auto ha vinto alcuni premi fra cui l' Auto d'Europa 2009, elargito dall' UIGA e il premio Auto più bella del 2008 eletta dai lettori de la Repubblica.
L'impronta stilistica è decisamente sportiva, è caratterizzata da una linea aggressiva e pronunciata nelle forme che viene addolcita dall'espressione "socievole" dei gruppi ottici anteriori di forma circolare che richiamano la fuoriserie 8C di casa Alfa Romeo, come anche la scelta del colore rosso al momento delle foto ufficiali; il lunotto perde il classico disegno a V presente nelle ultime berline compatte Alfa Romeo come le Alfa 147 e Alfa 145 per adottare una nuova linea molto tesa, che segue le bombature della porta bagagliaio.
I gruppi ottici posteriori sono racchiusi in un disegno perfettamente circolare, anche questo elemento è molto distintivo, poiché la MiTo nasce in un periodo dove la ricerca stilistica dei fanali delle automobili porta a forme sempre più complesse e geometricamente indefinite (motivo principale di questa tendenza stilistica è l'inizio dell'utilizzo del policarbonato al posto del classico vetro, questo permette non solo trasparenze maggiori, ma anche la possibilità di produrre forme più complesse).
La tecnologia di illuminazione posteriore è a LED con al centro il gruppo frecce (anch'esso ripreso dalla 8C), mentre il fanale della retromarcia è posto sotto il paraurti posteriore (come sulla Fiat Grande Punto).
Sia i gruppi ottici anteriori che posteriori sono caratterizzati da una cornice, che può avere trattamenti di rivestimento e colori di vario tipo (sostituibili a piacere, per sottolineare l'idea di personalizzazione della MiTo), che insieme alla mascherina anteriore molto grande sono forti elementi caratterizzanti la vettura stessa.
Un'altra testimonianza della ricerca stilistica e strutturale decisamente orientata verso la sportività è la particolarità delle portiere di essere prive di montanti, lasciando il finestrino laterale libero, come in una cabriolet.
Sin dal 14 marzo 2008 sono stati dichiarati da parte della casa produttrice i dati tecnici ufficiali della piccola compatta di Arese: la vettura è dotata di 3 porte e 4 posti, la lunghezza è di 4,06 metri, l'altezza di 1,44 metri, la larghezza di 1,72 e il passo di 2,51 metri. Molta attenzione è stata data anche al reparto assetto, con sospensioni contrattive (configurate come MacPherson all'avantreno e ponte torcente al retrotreno) e il nuovo controllo di stabilità VDC che è di serie su tutta la gamma, oltre al nuovo dispositivo denominato Alfa DNA.
È possibile immatricolare l'Alfa Romeo Mito sia per 4 che per 5 persone (con sovrapprezzo). A partire da dicembre 2009, sulla motorizzazione 1.4 Multiair da 170cv, disponibile unicamente in allestimento "Quadrifoglio Verde", sono disponibili le sospensioni a controllo elettronico "Dynamic Suspension" progettate da Magneti Marelli. Queste sono integrate con gli altri dispositivi elettronici quali il VDC e l'Alfa DNA.
La vettura è dotata di due motorizzazioni benzina aspirate con distribuzione a 16V e due 1.4 sovralimentate, 2 turbodiesel della famiglia Multijet e un motore alimentato a gas dotato di turbocompressore. La motorizzazione Fire 1,4 litri 16V da 78 cavalli è stata creata tramite un blocco alla centralina; questo per andare incontro alle leggi per i neopatentati che sarebbero dovute entrare in vigore dal 2010.
Il 1.4 TB (Turbo Benzina) nella versione da 155 cavalli è lo stesso della Abarth Grande Punto e, come la sorella Abarth, dispone della funzione di overboost, grazie alla quale la coppia massima passa da 206 N·m a 230 N·m e scende da 5000 giri/min a 3000 giri/min. Da fine 2008 è disponibile in Italia anche la versione depotenziata a 120 cavalli che garantisce dei costi di esercizio leggermente minori rispetto alla 155 cavalli.
Alla fine del 2009 sono entrate in listino altre due nuove unità, fra le quali i nuovi motori benzina Multiair (prima auto del gruppo Fiat a montarli) 1.4 16V aspirato da 105 cavalli e turbocompresso da 135 cavalli in grado di ridurre del 10% le emissioni nocive e di circa il 10% i consumi, mentre la risposta a basso regime migliora dal 20 al 35%; nel dicembre 2009 è stato introdotto l'allestimento Quadrifoglio Verde disponibile unicamente con la motorizzazione 1.4 Turbobenzina MultiAir da 170 cv. Dal 2010 il motore 1.4 MultiAir Turbo da 135 cavalli è disponibile anche accoppiato al cambio robotizzato doppia frizione.
La gamma di propulsori alimentati a gasolio è composta dal compatto 1.3 JTDm 16V da 90 cavalli Euro 4 abbinato al filtro attivo antiparticolato e ad un cambio manuale a 6 rapporti ed è in grado di emettere 119 grammi di anidride carbonica al km. Accanto al 1.3 è stato affiancato il più grande 1.6 JTDm con 120 cavalli omologato Euro 5 grazie al filtro DPF di serie che garantisce prestazioni più sportive rispetto al 90 cavalli e costi di esercizio ridotti. A novembre 2009 ha esordito anche la 1.3 diesel 95 cavalli con iniezione common rail di terza generazione JTDm-2 che permette di eseguire fino a otto iniezioni di diesel per ciclo riducendo ulteriormente i consumi e le emissioni di anidride carbonica fino a 112 g/km, rientrando così nelle restrittive norme Euro 5.
Nell'ottobre del 2009 l'Alfa Romeo ha posto in vendita la MiTo Turbo GPL equipaggiata con il motore 1.4 T-jet da 120 cavalli in grado di funzionare sia a benzina che a gas; la bombola del GPL di tipo toroidale è stata collocata nel pianale posteriore al posto della ruota di scorta. L'impianto realizzato in collaborazione con la Landi Renzo è stato omologato dall'Alfa Romeo in modo da ottenere il massimo dei contributi governativi in vigore durante il 2009 grazie alle emissioni contenute in 131 grammi al km di CO2. Le prestazioni dichiarate parlano di scatto da 0 a 100 km/h rilevato in 8,8 secondi e di velocità massima pari a 198 km/h.
Alfa DNA
Questo termine è utilizzato per identificare il comando, una levetta posta sul tunnel centrale, che è un'autentica novità per i modelli di questo segmento; permette di impostare 3 tipologie di taratura per freni, sterzo, cambio e motore, scegliendo fra sportivo (Dynamic), Normale (Normal) e da pioggia (All Weather: ogni tempo) che permette, anche in condizioni di aderenza precaria, una massima sicurezza di guida. Il nome è evidentemente ispirato appunto al codice genetico, come a sottolineare l'impronta sportiva della piccola vettura. Nel modello Quadrifoglio Verde da 170 cavalli, diversamente dagli altri modelli, il DNA è in grado di modificare anche la risposta delle sospensioni.
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